Dopo aver visto come sta il sistema vascolare degli italiani affrontiamo oggi un tema di grande importanza e attualità: come prevenire le patologie vascolari? Ecco quanto ci consiglia il Prof. Giovanni Tinelli (Chirurgo Vascolare, Resp.le UO Terapie Endovascolari Policlinico Gemelli IRCCS) nella seconda parte della nostra intervista esclusiva.
“La prevenzione delle malattie vascolari è un punto nevralgico – ci dice il Professore – per assicurare un giusto approccio sia da parte del paziente sia da parte del medico. Per fare prevenzione dobbiamo sempre distinguere che tipo di patologia vascolare andiamo a prevenire, o voler prevenire.”
Precisando che “Dobbiamo distinguere sempre la patologia arteriosa da quella venosa. L’arteriosa ha come base, a livello di causa, a livello più prevalente, l’aterosclerosi. È qui che dobbiamo intervenire attraverso un corretto stile di vita, quindi attraverso il movimento, attività fisica, riuscire a non aumentare di peso, quindi una buona alimentazione.”
Un tema questo di grande rilievo, secondo l’opinione del Prof. Tinelli, che ribadisce “L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, invita ad consumare almeno cinque porzioni tra verdura e frutta dell’ambito della giornata (per chi voglia approfondire segua questo LINK NDR) e all’utilizzo contingentato di carni rosse, formaggi stagionati, e tutto quello che può andare ad incidere l’aumento dei lipidi.”
” E qui entriamo – sottolinea il Professore – in un altro concetto di prevenzione, quello di non far aumentare il colesterolo e i trigliceridi. Come si fa? Ribadiamo: attività fisica e corretta alimentazione. Ci sarà una parte di aumento di questi due lipidi familiari, che non possono essere influenzati da questo stile corretto di vita e dovranno essere corretti attraverso degli integratori o degli alimenti a fini medici speciali (AFMS), oppure dei veri e propri farmaci”.
Proprio a quest’ultimo proposito rammentato dal Prof. Tinelli, la ricerca nutrizionale GHS ha lavorato. Il Linfedema, che si caratterizza per un incremento patologico dei fluidi interstiziali, ècausa di alterazioni morfologiche e/o funzionali del sistema linfatico. L’approccio dietetico può essere molto utile, comprendendo la somministrazione di MCT (trigliceridi a catena media) e specifici nutrienti funzionali, in associazione al trattamento decongestivo convenzionale, ed è stato efficacemente adottato in pazienti affetti da linfedema ed in altre patologie che comportano una compromissione della fisiologica funzionalità vascolare.
La corretta gestione dietetica del linfedema e di quelle patologie che comportano un’alterazione dell’omeostasi del tessuto vascolare, prevede il mantenimento di un regime dietetico normo-calorico, iposodico, ipolipidico, eliminando o riducendo quanto più possibile l’introito di trigliceridi a catena lunga, prediligendo appunto il consumo di MCT, proteine di elevato valore biologico.
Torniamo all’intervista “Altro concetto molto importante è quello del diabete: pazienti o persone che hanno famigliarità, quindi genitori o nonni con patologia diabetica, devono avere un costante monitoraggio della glicemia e una corretta alimentazione tesa a non abusare di quelli che sono gli zuccheri essenziali, che possono appunto aumentare questo rischio di sviluppo. E poi, ricordiamoci, ci sono fattori di rischio aterosclerotici non modificabili che sono quelli dell’età” sottolinea il Professore.
“Più si invecchia più si ha la possibilità di sviluppare questo tipo di patologia che, prima di essere una patologia, è un processo normale di invecchiamento delle arterie, un po’ come le rughe sulla pelle. Così l’aterosclerosi può andare a modificare la parete stessa. L’altro è il sesso, il maschio è più colpito della donna, quindi la prevenzione del maschio deve arrivare subito dopo i cinquant’anni, mentre la donna può aspettare anche dopo i cinquantacinque…”